Damasco.
Damasco conquistata dai musulmani
Damasco conquistata dai musulmani
Per prima cosa, cosa significa in ambito metallurgico e quindi riferito ai coltelli, Acciaio Damasco?
Immaginiamo di prendere due liste di acciaio diverso per composizione e caratteristiche. Scaldate insieme nella forgia, vengono battute (a martello o maglio idraulico, fino alla saldatura). Questa nuova lamina viene ripiegata su se stessa più volte. Facciamo finta di sovrapporre due lenzuoli, uno bianco e uno colorato e ripieghiamoli insieme. Alla fine dell’operazione potremo osservare molti strati alternati di bianco-colore. La stessa cosa succede nella preparazione degli acciai Damasco, ripiegati e battuti decine, centinaia di volte.
Ogni volta che l’acciaio viene piegato e lavorato, si formano nuove combinazioni di disegni, in dipendenza della modalità di ripiegatura. Oltre alla bellezza estetica, l’acciaio damasco è apprezzato per le sue qualità funzionali. La combinazione di diversi strati d’acciaio conferisce alla lama una resistenza superiore e un’affilatura duratura.
Si vedono nel web molti video relativi alla costruzione di coltelli in stile Damasco e i materiali di partenza sono i più vari, da punte di trapano, tondini per armature, scarti di altre lavorazioni, cavi d’acciaio, billette di materiali diversi. E’ acciaio Damasco? Diremmo di no!
Ma, a questo punto una domanda.
Siamo proprio certi che l’acciaio di Damasco, porti il nome corretto?
O meglio. L’acciaio pregiato in questione, proveniva veramente da Damasco?
O, ancora, il termine Damasco si riferisce alla città o alla morfologia delle lame?
Partiamo da un paio di evidenze storiche.
I Chalybes, esperti forgiatori, si allearono con gli Ittiti e cercarono nuovi giacimenti. Il traffico marittimo dall’Anatolia ad altre sponde del mediterraneo è noto grazie alla diffusione della ceramica cardiale, una particolare tipologia di manufatti in terracotta che dal V millennio a.C. vennero esportati su rotte precise. L’area di produzione della ceramica cardiale era la stessa dell’acciaio dei Chalybes. Resti di ceramica cardiale sono stati rinvenuti anche a Pisa (Parco san Rossore) e risalgono a 5000 anni fa. Su quelle navi viaggiavano ovviamente anche altri materiali. Dalle note di Servio un grammatico romano, sappiamo che
[…] alii ubi modo Pisae sunt Phocidam oppidum fuisse antium […]
ovvero che la città di Pisa, in Toscana fu fondata ampliando un oppidum, una fortificazione di origine focena.
Focea era una città della Grecia ionia, attuale Turchia e sorgeva a pochi chilometri dall’attuale Smirne. Questa zona geografica, anche conosciuta come Lydia risulterebbe essere la terra d’origine degli Etruschi, ma è anche la patria d’origine delle tecniche di lavorazione del Ferro e dell’acciaio, come della ceramica cardiale. I Foceni quindi, sarebbero stati presenti nella zona dove sorse Pisa, insediati in un oppido, ovvero una piccola altura fortificata, ancor prima di una presunta vera fondazione.
Non è un caso che Pisa e i giacimenti di pirite dell’Isola d’Elba siano intimamente e storicamente correlati.
In Pisa inizia, prima che in tutto il resto d’Europa, la produzione dell’acciaio.
Per tornare al Wootz poi chiamato Damasco, è interessante leggere ciò che scrivono i geografi arabi.
Nell’VIII secolo Al-Zuhuri nell’opera Kitab al-Dja’rāfiyya scrive dei pisani:
[…] I suoi abitanti sono guerrieri di fama, marinai ingegnosi, costruttori scaltri di mangani e torri, combattenti irriducibili sul mare, capaci di bombardare l’avversario con la nafta; traditori, malvagi e violenti. Hanno molto legname;
lavorano anche il ferro, con cui fanno un armamento di qualità: cotte di maglia, elmi, lance; è da essi che vengono le sciabole (nel testo: “sabres”) pisane (al-suyūf al-bīdjiyya) flessibili al punto che con esse si può fare una cintura, differenti da quelle indiane ma altrettanto taglienti.
Dalle loro parti il cavaliere e il proprio cavallo sono talmente corazzati che non si può vedere alcuna parte del loro corpo.[…]
Nel XII secolo il geografo arabo Edrisi scrive che:
[…] gli Indù eccellevano nella produzione di ferro ed è impossibile trovare qualcosa che superi il taglio delle lame in acciaio indiano. Gli indiani hanno officine dove vengono forgiate le sciabole migliori del mondo.[…]
Ma allora, a Damasco, si costruivano le spade, oppure no? I cronisti musulmani solitamente assai campanilisti, come mai non citano Damasco?
Siamo proprio certi che nel corso della storia quell’acciaio sia stato correttamente battezzato?
Proponiamo una visione e versione alternativa.
Il termine arabo damas è traducibile con acquoso, in movimento.
In effetti la superficie dei coltelli Damasco ha come peculiare caratteristica quella di rappresentare linee, florilegi, onde che paiono in movimento…
Le lame di Damasco venivano forgiata e Damasco? Meditate…
Mangiare e bere è necessario, conoscere è indispensabile.
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